Albino D'Amato nasce nel 1974, a Roma, da padre napoletano e madre franco-italiana. Sin da bambino è affascinato dalle automobili e dalla moda, passione nata disegnando i cartoni animati, i manga giapponesi e curiosando nel guardaroba della mamma e della nonna. tra le passioni del giovane designer anche il tennis , D'amato infatti entra nella nazionale italiana di tennis "under" quattordici e sedici.
All'età di 13 anni abita nello stesso quartiere capitolino di Valentino Garavani e di ritorno da scuola, spesso lascia i suoi disegni nella cassetta della posta del couturier, che gli consiglia di fare esperienza e di frequentare una scuola di moda. Studia prima architettura, a Roma, e poi design industriale, a Torino, per un anno, durante il quale lavora al centro stile della Fiat. A 20 anni va a vivere a Parigi, dove si iscrive all'Ecole de la Chambre Syndicale de la Couture. Grazie alla sua preparazione eterogenea e al suo talento naturale per il disegno, lo stilista viene assunto da maison celebri del Fashion a partire da Emmanuel Ungaro fino a Guy Laroche, Lolita Lempicka, Emilio Pucci e Louis Vuitton.
Richiesto dai marchi più celebri, lo stilista ritorna in Italia, a Milano, per collaborare prima con Versace e poi Dolce & Gabbana e nel frattempo lavora ad una sua linea personale. Nel 2004, in società con il designer d'interni Gianfranco Fenizia, Albino fonda il marchio che porta il suo nome. Nel 2005 vince il primo premio al concorso "Who’s On Next?" indetto da Vogue e dalla Camera della Moda, aumentando la visibilità dell'etichetta eponima. Nel 2007 diviene consulente del marchio Trussardi sulle collezioni uomo e donna 1ma linea. Successivamente le collaborazioni si estendono ad altri prestigiosi brands come Karl Lagerfield e Les Copains.
Attualmente è design director della maison Vionnet e uno dei consulenti di spicco del gruppo Max Mara. Il suo studio inoltre ,che recentemente si è spostato in una nuova e prestigiosa location nel centro di Milano, presta attività di consulenza per alcuni brand di lusso del mercato cinese. La sua moda sobria limita la profusione dei dettagli al minimo indispensabile e il suo stile radicale rende omaggio al passato senza nostalgia, ispirandosin al design e la couture degli anni 60, e a certe atmosfere eighties.
Misticismo , modernità e romanticismo si combinano nei suoi abiti dove prevale il gusto per la sartorialità e una inconfondibile impronta couture. Design architettonico e femminilità sono elementi imprescindibili del suo stile così come la capacità di mescolare i colori in modo creativo ma molto sofisticato.
A tutto ciò si aggiunge un’esperienza di quasi vent’anni nel settore, e la capacità di adattarsi a situazioni di lavoro completamente diverse e un’attitudine internazionale.