Nel marzo 1999, a Milano, la prima volta del suo prêt-à-porter: la collezione racchiude tutti gli elementi che compongono la sua poetica. C’è sempre un filo conduttore, legacci rossi. E poi il gusto del contrasto colto: le bruciature sui tessuti preziosi, garze stramate e ricami suntuosi, orli a vista e broccati uniti alla percezione della contemporaneità, elementi di grande ricchezza decorativa che si innestano su abiti vintage, mix-match di ricco e povero, maschile e femminile, decorazione e struttura, forma e funzione.
In parallelo alle collezioni persiste la sperimentazione della linea Laboratorio e Serie Limitata non proprio prêt à porter, non proprio couture. Abiti realizzati a mano nella grande casa studio laboratorio del designer algherese, lavori che conservano il carisma dell’autenticità perché confezionati a tiratura limitata e, contemporaneamente, possono servire come punti di partenza per modelli che confluiranno nella prima linea.
Nel 2003 viene invitato dal gruppo francese LVMH a diventare direttore artistico della maison Kenzo che rimarrà compagno di viaggio di Antonio per otto anni, sino al 2011.
Nel maggio 2007 nasce la seconda linea I’M ISOLA MARRAS che esordisce con la stagione Autunno Inverno 2008 /2009. Non proprio una seconda linea ma piuttosto un mondo marras più immediato e decodificato.
A Milano Antonio realizza il suo Headquarter. In tutti questi anni Marras farà però una scelta importantissima, sentimentale ma anche artistica: non rinuncerà a vivere dove è cresciuto, da Alghero spostandosi verso Milano e Parigi, ad Alghero sempre tornando a cercare creatività, ispirazione, materiale per il suo universo espressivo.